Partiamo subito dicendo che la sua insorgenza può essere genetica e multifattoriale.
Il Labrador è una delle razze predisposte alle displasie.
Tutti i nostri cani sono ufficialmente lastrati.
Nella Displasia dell’Anca la testa ed il collo del femore con l’acetabolo risultano, singolarmente o nel complesso, più o meno deformati.
È dimostrato che la displasia è un’anomalia polifattoriale dello sviluppo, identificata come una lassità congenita dell’articolazione dell’anca, che è destinata a degenerare verso uno stato di deformità e conseguente osteoartrosi.
Le cause sono poligeniche ed ereditarie, con un ritardo del normale sviluppo del complesso articolare, che costituisce il reale difetto congenito.
Un soggetto colpito non è in grado di far fronte ai fattori ambientali, proprio per il ritardo di sviluppo.
La progressione delle lesioni da displasia si possono riassumere così:
Lassità (fattore congenito) dell’articolazione dell’anca
Degenerazione
Deformità
Osteoartrosi
Un soggetto affetto da questa patologia può avere una sintomatologia varia.
Solitamente si manifesta in un età compresa tra i 4-5 ed i 10-12 mesi, con una zoppia più o meno accentuata, a caldo dopo uno sforzo intenso o a freddo quando inizia il movimento.
Se viene colpito un arto solo, l’andatura dell’animale sarà claudicante ed aperta, tenendo il ginocchio lasso ed in scarico l’arto leso.
Classificazione FCI per la Displasia all’Anca
Grado A: nessun segno di displasia dell’anca (HD 0 / HD -). La testa del femore e l’acetabolo sono congruenti. Il bordo craniolaterale appare netto e leggermente arrotondato. Lo spazio articolare risulta netto ed uniforme. L’angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° o superiore. Quando inoltre il bordo craniolaterale circonda leggermente la testa del femore in direzione laterocaudale, la conformazione articolare viene definita “eccellente” (A1).
Grado B: articolazione dell’anca quasi normale (HD 1 / HD +/-). La testa del femore e l’acetabolo appaiono leggermente incongruenti e l’angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° oppure il centro della testa del femore si trova medialmente al bordo acetabolare dorsale con congruità della testa del femore e dell’acetabolo.
Grado C: leggera displasia dell’anca (HD 2 / HD +). La testa del femore e l’acetabolo appaiono incongruenti, l’angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 100° e/o il bordo cranio laterale risulta appiattito. Possono essere presenti irregolarità o segni minori di modificazioni osteoartrosiche a carico del margine acetabolare craniale, caudale o dorsale o della testa e del collo del femore.
Grado D: media displasia dell’anca (HD 3 / HD ++). Incongruità evidente tra la testa del femore e l’acetabolo con sublussazione. L’angolo acetabolare secondo Norberg è superiore a 90°. Saranno presenti un appiattimento del bordo craniolaterale e/o segni di osteoartrosi.
NON AMMESSO ALLA RIPRODUZIONE
Grado E: grave displasia dell’anca (HD 4 / HD +++). Sono presenti modificazioni marcate di tipo displastico delle anche, come lussazione o sublussazione distinta, un angolo acetabolare secondo Norberg inferiore a 90°, un evidente appiattimento del marg ine acetabolare craniale e deformazione della testa del femore (a forma di fungo o appiattita) o la presenza di altri segni di osteoartrosi.
NON AMMESSO ALLA RIPRODUZIONE
Displasia del gomito - ED
Il gomito del cane è costituito da un’articolazione di tipo mobile, formata da una cavità articolare interposta a superfici lisce e rivestite di cartilagine. Questa cavità è riempita da un liquido lubrificante, la sinovia.
I capi ossei presenti nell’articolazione del gomito sono rappresentati dalla porzione distale dell’omero e dalla porzioni prossimali di radio e ulna.
I segmenti ossei hanno una capsula articolare comune, rinforzata anteriormente da un legamento membranoso.
Vi sono poi due legamenti collaterali, uno mediale (faccia interna) e uno laterale (faccia esterna), il legamento anulare del radio e il legamento obliquo.
I muscoli ei tendini: i tendini del brachiale e del bicipite e i muscoli flessori ed estensori di carpo ed avambraccio.
Cosa comporta e che cosa è la displasia del gomito?
E’ una malformazione articolare che può essere causata da un’incongruenza articolare (a causa di una crescita asincrona di radio ed ulna) e/o da una alterazione dell’incisura semilunare dell’ulna.
L’incongruenza articolare comporta un sovraccarico ed un’eccessiva sollecitazione:
del processo coronoideo mediale dell’ulna e del condilo mediale dell’omero nella frammentazione del processo coronoideo dell’ulna, o FCP.
del condilo mediale dell’omero quando la crescita del radio è inferiore a quella dell’ulna, con conseguente osteocondrite dissecante, o OCD.
del processo anconeo dell’ulna quando la crescita del radio è superiore a quella dell’ulna con conseguente mancata unione del processo anconeo dell’ulna, o UAP.
dell’incisura semilunare dell’ulna quando questa assume una forma ellittica
L’aspetto fondamentale della displasia del gomito è rappresentato dall’osteocondrosi, ovvero da una carenza dell’ossificazione encondrale a livello di cartilagine di coniugazione e articolare, tipica del periodo di rapido accrescimento.
Si tratta di un processo degenerativo a carico della cartilagine e dell’osso.
Le regioni ossee interessate sono le fisi (zone di accrescimento) e le cartilagini articolari.
L’eziologia dell’osteocondrosi non è ancora stata del tutto chiarita, sebbene siano stati evidenziati alcuni fattori quasi sicuramente scatenanti.
I fattori che possono influire sulla displasia del gomito
Fattori genetici : sono importanti soprattutto in relazione al rapido accrescimento osservato in cani con rapido e grande sviluppo scheletrico e muscolare (infatti è difficile riscontrare osteocondrosi in soggetti con peso inferiore ai 25 kg). Inoltre nei soggetti di sesso maschile l’incidenza è doppia o tripla rispetto a quella riscontrata nelle femmine, le quali hanno una velocità di crescita inferiore.
Fattori alimentari : l’iperalimentazione e la sovra-integrazione promuovono un rapido accrescimento con conseguente aumento del carico meccanico su superfici scheletriche ancora immature.
Fattori ormonali : causato da disfunzioni ormonali, o per causa di ormoni.
Si tratta di una patologia multifattoriale in cui diverse cause interagiscono portando un aumento del ritmo di crescita e dell’incremento ponderale.
Questo, a sua volta, determina dei traumi e delle alterazioni sui processi di ossificazione encondrale a livello di cartilagini di accrescimento e articolari, e quindi l’instaurarsi di processi osteocondrosici degenerativi.
I soggetti più colpiti sono quindi i cani di grossa taglia in accrescimento.
Oltre al peso anche il grado di attività può rappresentare un fattore scatenante la patologia.
Per finire, a seconda della regione scheletrica in cui l’osteocondrosi si manifesta, il cane presenterà delle patologie differenti con differenti sintomatologie cliniche.
OCD – Osteocondrite dissecante
Consiste in un processo di osteocondrosi localizzato alla cartilagine articolare della superficie distale e mediale del condilo omerale.
La ritardata ossificazione determinata dall’osteocondrosi provoca un ispessimento della cartilagine che, a sua volta, può determinare la sofferenza e la morte dei condrociti (cellule cartilaginee) più distanti, in quanto non ricevono il nutrimento necessario.
Il lembo cartilagineo morto si stacca dall’osso subcondrale in seguito anche ai microtraumi e al carico ponderale.
L’osso subcondrale così esposto scatena una serie di meccanismi reattivi che portano all’infiammazione e all’artrosi.
I sintomi sono: zoppia, risparmio dell’arto ed atteggiamento antalgico, con carpo valgo, in stazione.
Il sospetto di displasia del gomito nasce ogni qual volta un cucciolo di razza predisposta presenti una zoppia a carico dell’arto anteriore e la visita clinica evidenzi dolore alla palpazione profonda ed ai movimenti passivi del gomito.
La diagnosi viene raggiunta con esame radiografico.
L’unica terapia che da risultati validi è rappresentata dall’intervento chirurgico con asportazione del frammento cartilagineo e pulizia della lesione. I risultati sono buoni se l’intervento è precoce.
L'esame per valutare la displasia di anche e gomiti, è una radiografia eseguita in sedazione.
Le lastre ufficiali vengono eseguite all'anno compiuto da un Veterinario abilitato presso una delle due centrali di lettura riconosciute in Italia. CE.LE.MA.SCHE o FSA. Noi personalmente ci rivolgiamo al Dott. Ferdinando Asnaghi.
I gradi della displasia al gomito si dividono in:
Grado 0: non si riscontrano alterazioni
Grado BL (borderline, di transizione): alterazioni articolari minime
Grado 1: presenza di osteofiti di ampiezza < 2 mm, e/o di sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare < 2 mm
Grado 2: presenza di osteofiti di ampiezza da 2 a 5 mm e/o di grave sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare > 2 mm; alterazioni del profilo del processo coronoideo mediale senza evidenza di frammentazione od una fusione incompleta del processo anconeo ulnare comportano comunque il grado 2
NON AMMESSO ALLA RIPRODUZIONE
Grado 3: presenza di osteofiti di ampiezza > 5 mm; l’evidenza di un processo coronoideo mediale frammentato o di una lesione del profilo del condilo omerale mediale da osteocondrite dissecante (OCD) o da erosione (KL), o di una mancata unione del processo anconeo (UAP) comportano comunque il grado 3. Anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per displasia del gomito devono essere classificati come Grado 3 indipendentemente dal grado delle alterazioni articolari presenti, se l’intervento eseguito è dimostrabile radiograficamente
NON AMMESSO ALLA RIPRODUZIONE